martedì 1 luglio 2014

nota su incidente nell'area industriale di Brindisi

Un nuovo incendio, preceduto dalla presumibile esplosione di una bombola di GPL, ha interessato l’area industriale di Brindisi, in particolare interessando materiale plastico e copertoni nella ditte Cannone e Bri.ecologica.
In attesa che le autorità competenti accertino la provenienza ed il regolare stoccaggio del materiale andato a fuoco, è evidente quanto sia necessario monitorare i materiali presenti negli stabilimenti, grandi, medi e piccoli dell’area industriale e predisporre ben più puntuali piani di prevenzione, di salvaguardia, di emergenza, interna ed esterna, oltre a quel piano di protezione civile, che risulta estremamente carente nei contenuti e soprattutto male applicato.
Incendi precedenti (citiamo come esempio quelli all’interno dell’Alfa edile) o incidenti, accidentali o provocati, (quali quelli che hanno portato ad emettere in torcia nel petrolchimico sostanze ad alto impatto ambientale e sanitario), dimostrano la carenza dei piani di monitoraggio:
È gravissimo che non sia mai stato realizzato e reclamato dalle Istituzioni il Piano di monitoraggio globale prescritto nel Piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale.
È altrettanto preoccupante la carenza di sistemi informativi, di allerta, di prevenzione, di salvaguardia della salute pubblica o di evacuazione dei cittadini a rischio (si pensi soltanto alle dubbie vie di fuga).
Dopo questo ennesimo incidente ed il ferimento di un operaio attendiamo risposte istituzionali, anche per evitare danni, omissioni o ben più gravi reati siano portati a conseguenze ulteriori.

                                               Direttivo Legambiente Brindisi