COMUNICATO STAMPA
APPALTO MICOROSA: A RISCHIO I “PRESIDI AMBIENTALI” PREVISTI.
Le notizie di stampa e dei Media in
merito alla gara di appalto per la bonifica della discarica di Micorosa inducono ad ulteriori preoccupanti
considerazioni, oltre a quelle, condivise, già espresse dal Presidente
dell’ANCE di Brindisi.
Dai media si rileva che l’appalto
presenta un’offerta con un massimo ribasso del 74,31% ed altre 5 che hanno proposto percentuali di ribasso
superiori alla “soglia di anomalia”,
calcolata, secondo la procedura normativa
dell’art. 86 del D.Lgs 163/06, superiore al 50% della somma posta a
ribasso dalla gara.
Un primo aspetto da valutare è
connesso al fatto che nel calcolo della “soglia
di anomalia” va escluso il 10% delle offerte relative ai ribassi minimi e
massimi, per cui l’offerta del 74,31%
non ha contribuito, essendo
quella al massimo ribasso, alla
definizione della “soglia di anomalia”.
Con ciò si intende riportare che molte delle aziende hanno presentato ribassi
superiori al 50% e quindi sostanzialmente “anomali”.
Ed allora è opportuno chiedersi se il
progetto definitivo sviluppato da Sogesid (società in house del Ministero
dell’Ambiente) e verificato ed approvato dal Consiglio superiore del Lavori
Pubblici è sovrastimato nella definizione
dei “prezzi unitari” oppure è sostanzialmente errato.
Gli aspetti che interessano
Legambiente sono esclusivamente connessi ai “pericoli” che
potenzialmente si rilevano nella realizzazione del progetto e quindi, in
particolare, nella corretta esecuzione dei
“presidi ambientali” previsti nella
progettazione e che vengono minati dagli eccessivi ribassi evidenziati.
Ci si chiede, infatti, come sia
possibile realizzare tutte le opere di captazione idraulica della falda
contaminata, di isolamento della discarica abusiva con la realizzazione dei
diaframmi, di copertura dei circa 45 ettari di terreno, ecc. e che costituiscono i reali presidi
ambientali e gli obiettivi che il finanziamento CIPE individuava, con ribassi
assurdi del 74,31% ed altrettanto anomali con percentuali superiori al 50% ?
E’ evidente che la somma messa a
disposizione del CIPE non deve essere persa, non fosse altro per la volontà del
Comune, in verità iniziata nel 2000, di contenere e risanare i danni prodotti
dallo scellerato e incontrollato smaltimento abusivo dei fanghi rivenienti dal
petrolchimico.
Ma se tale azione non deve portare ai benefici che il Comune ed il CIPE
si erano posti, paradossalmente sarebbe preferibile sospendere il tutto,
verificare adeguatamente il progetto, aumentando i “presidi ambientali”
previsti proprio in virtù della presunta eccessiva valutazione dei prezzi
unitari, così come risulta dai ribassi effettuati.
Legambiente, non ha avuto
l’opportunità di esprimere le proprie considerazioni tecniche sul progetto
proposto dalla Sogesid, ma ritiene che lo stesso progetto possa essere
ulteriormente migliorato a garanzia totale della “migrazione” dei contaminanti
presenti nella falda, del completo confinamento con diaframma della discarica,
di un più adeguato monitoraggio, ecc.
A tal riguardo Legambiente rimetterà
nota tecnica, contenente integrazioni progettuali per migliorare le azioni di
bonifica previste, a CIPE, Ministero dell’Ambiente, Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici, Autorità di Vigilanza LL.PP. ed Anticorruzione e Prefetto
perché verifichino le eventuali anomalie tecniche progettuali e quelle relative
alle offerte rivenienti dalla gara di appalto, a garanzia che gli obiettivi del
finanziamento ottenuto siano totalmente raggiunti e raggiungibili.
Per ultimo appare opportuno auspicare
che, anche a fronte delle perplessità espresse dal Presidente dell’Ance di
Brindisi e quindi dei costruttori interessati alla realizzazione dell’opera di
bonifica di Micorosa, le perplessità avanzate da Legambiente siano anche recepite
ed, in qualche modo, valutate e consolidate dallo stesso Comune di Brindisi.
Direttivo Legambiente Brindisi Circolo “T.
Di Giulio”