COMUNICATO STAMPA
Abbiamo più volte segnalato le storture, le
anomalie ed i ritardi che hanno caratterizzato la programmazione e la gestione
dei servizi di raccolta, conferimento, trattamento, recupero e smaltimento
degli R.S.U. a Brindisi e nell’ARO Br2.
È notizia di questi giorni, la nomina da parte
della Regione Puglia del Commissario ad
acta per l’approvazione della gara d’appalto per l’ambito di raccolta
ottimale BR2, dopo circa un anno e mezzo dalla scadenza dei termini prescritti
e non rispettati.
In questo frattempo, purtroppo, c’è stato un
susseguirsi, a Brindisi, di atti per l’avvio di nuovi contratti, di contenziosi
giudiziari, di proroghe alla ditta che gestiva il servizio di raccolta e, da
ultimo, si è verificato il subentro della società “Ecologica Pugliese” dal 17
novembre grazie ad un’ordinanza sindacale, a cui dovrebbe far seguito un
contratto semestrale. La conseguenza di tutto ciò sono controversie con
richieste plurimilionarie di risarcimento di danni, sequestri di atti ed altri
elementi probatori di eventuali reati, gravi dubbi su inchieste della Direzione
Antimafia in Sicilia su una delle ditte a cui si stava per conferire
l’incarico, ma soprattutto una preoccupante precarietà nella pianificazione,
nella gestione e nei controlli, tanto più verificatasi in queste ultime
settimane, durante le quali abbiamo denunciato il crollo della percentuale di
raccolta differenziata (che avrebbe dovuto essere a fine anno del 40%) dal 37,56% dichiarato alla fine di ottobre
al 16,41% di fine
dicembre.
Abbiamo anche evidenziato che non è possibile
un’interruzione di pubblico servizio e, che quindi, sin dal primo giorno la
nuova società avrebbe dovuto installare i contenitori (in strada o fornendoli
ai cittadini) in sostituzione di quelli di proprietà della ditta uscente (con
un margine di tollerabilità di giorni e non di mesi!). Abbiamo chiesto di
accelerare i tempi per la realizzazione della piattaforma per il conferimento
dei materiali non direttamente raccolti ed abbiamo chiesto dove avvenisse il
conferimento delle frazioni raccolte, in primo luogo dell’umido, visti i
ripetuti casi che sollevavano legittimi dubbi.
Oggi apprendiamo che la DIGOS ha eseguito un blocco
di un mezzo della “Ecologica Pugliese”, in cui le frazioni raccolte ed altri
materiali erano accatastati alla rinfusa ed abbiamo saputo anche che il
conferimento dell’umido ad impianti di compostaggio viene indicato pari a zero.
Attendiamo con fiducia gli accertamenti
dell’Autorità giudiziaria, ma chiediamo anche immediate risposte
all’Amministrazione Comunale che ha il dovere di evitare che possano essere
perpetrati reati e danni ambientali ed economici (vedasi ecotassa e TARI) a
carico della collettività.