COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio di Stato ha accolto
il ricorso del Comune di Torchiarolo contro la sentenza del TAR Lecce in merito
alla controversia relativa agli sforamenti di PM10 nella centralina di via Don
Minzoni nella cittadina della provincia di Brindisi.
Il Consiglio di Stato ha
disposto, sospendendo la sentenza opposta, che il Tribunale Amministrativo
svolga il giudizio di merito per accertare se gli sforamenti siano legati alle
emissioni della combustione di biomasse nei caminetti delle abitazioni di
Torchiarolo o alle ceneri ed alle polveri di carbone della vicina centrale
termoelettrica.
Legambiente,
che ha trovato singolare la sentenza del TAR che afferma che la ricerca degli
isotopi del carbone non sarebbe dirimente rispetto alla fonte, andando ben al
di là di quanto richiesto nel ricorso del Comune di Torchiarolo e di quanto
motivabile in una sentenza non di merito, accoglie con favore la sentenza del
Consiglio di Stato e ribadisce che la stessa ARPA,congiuntamente all’Università
del Salento, nell’ambito dell’Analisi di Rischio ambientale e sanitaria
sviluppata sui terreni posti in adiacenza al nastro trasportatore ed al
carbonile della centrale Enel di Cerano, ha effettuato l’analisi del
bioaccumulo dell’arsenico nella catena trofica, attraverso l’uso dell’isotopo
stabile 13C.
Questa analisi, che Legambiente ha
indicato nelle osservazioni al Piano di Risanamento del territorio di
Torchiarolo redatto dalla Regione Puglia, porta oggettivamente alla fonte
emittente e chiunque cerchi la verità e non sia condizionato da preconcetti ed
interessi di parte non può che rimettersi al risultato di tale ricerca.
All’assessore regionale Nicastro,
al quale ricordiamo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del
Comune di Torchiarolo, chiediamo di attendere l’esisto del giudizio di merito del
TAR nell’interesse della salute della collettività e della tutela dell’ambiente, diritti di cui
egli stesso non può che essere portatore.
Direttivo
Legambiente Brindisi